Elio Jucci : SETH    -    "Semitica et Theologica"

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Elio Jucci

Un Eden glorioso nel deserto”.

Comunicazione alla XXXII Settimana Biblica Nazionale, Roma, Settembre 1992.
Pubblicata in Miti di origine, miti di caduta e presenza del femminino nella loro evoluzione interpretativa. XXXII Settimana Biblica Nazionale (Roma, 14-18 settembre 1992), a cura di G.L. Prato, RSB 6 (1994), 153-165.
 
 
 

Schema dell'intervento

 La comunicazione  si articolerà  nei seguenti punti, corrispondenti a specifici nuclei tematici presenti nei Manoscritti di Qumran:

 1. Si ricorderà in primo luogo l'espressione "Gloria di Adamo", ricorrente negli Inni (1QH XVII, 15), nella Regola (1QS IV, 23), nel Doc. di Damasco (CD III,20), purtroppo in contesti che lasciano soltanto intravvedere il complesso ideologico dal quale è tratta. L'espressione, che si fonda su un'interpretazione della creazione dell'uomo,  ha una duplice dimensione: si riferisce sia all'Adamo glorioso delle origini, sia alla sua restaurazione escatologica, nella comunità dei giusti, dopo la caduta.

 2. All'affermazione della gloria di Adamo si contrappone quella, fondata anch'essa sul racconto della creazione e ripetuta insistentemente (es. 1QH X, 3 ss.; 1Q I, 8), della caducità dell'uomo, che tratto dall'argilla ritornerà nella polvere.

 3. Specialmente negli Inni riecheggia frequentemente l'allusione ai miti delle origini dell'umanità e dell'universo. Si può persino dire che il racconto della creazione diviene, nell'interpretazione qumranica,  un mito di fondazione della stessa comunità: L'Eden, il giardino, la piantagione, gli alberi di vita e d'acqua, il virgulto divengono immagini dell'umanità e della sua storia, ma più in particolare dell'emergere della comunità santa e del suo Maestro (1QH VIII, 4 ss.).  Il tema della creazione si viene a congiungere con quelli di nuova creazione, nuova Gerusalemme, nuovo tempio, nuova alleanza.

 4. Il femminile viene indubbiamente visto come un elemento perturbante nel rapporto col sacro.  La stessa  nascita da una donna contiene un che di negativo: "Colui che è nato da donna come potrà abitare al tuo cospetto?" (1QS XI, 21, cfr. 1QH I, 8). La tendenza "ascetica" degli  esseni,  la loro esasperazione dell'esigenza di una purità rituale del massimo grado comportavano una particolare cautela nel rapporto con le donne. La descrizione di "donna follia" (4Q184), qualunque sia il suo preciso significato,  è indicativo delle valenze negative che il femminile tendeva ad assumere (si ricorderanno anche i Testamenti dei XII Patriarchi). In particolare nella "seduzione con illusioni dei figli degli uomini", degli "eletti della giustizia" si potrà forse vedere un eco delle seduzioni antiche, che coinvolsero Adamo e i figli di Dio (cfr. Apocrifo della Genesi; Età del Creato; Giubilei).

 Nel corso della trattazione si cercherà di evidenziare la convergenza di tali nuclei tematici in un unico quadro globale.

 Bibliografia indicativa: L. Moraldi, I manoscritti di Qumran, Torino  1986, sec. ediz. accr.; Id., Il Maestro di Giustizia, Fossano  1971; P. Sacchi, Storia del mondo giudaico, Torino 1976
 
 
 

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Indirizzo della presente pagina: http://dobc.unipv.it/SETH/eden.htm
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